La rivelazione incendio raggruppa l’insieme delle tecniche e dei processi che concorrono alla rivelazione precoce di un incendio.
Vengono individuate 4 categorie principali:
- La rivelazione del fumo
- La rivelazione della fiamma
- La rivelazione termica
- La rivelazione gas
E’ considerata la più precoce e rivela il fenomeno più pericoloso per l’uomo durante un incendio: i gas di combustione. La rivelazione del fumo è fortemente consigliata per gli edifici pubblici e negli uffici, negli alberghi, negli ospedali e nelle abitazioni. In campo industriale, il rivelatore è efficace nello stesso modo a patto che le condizioni del luogo permettano la sua installazione. La rivelazione di fumo è poco indicata in luoghi con forti movimenti d’aria o eccessi di polvere.
È utilizzata per la rivelazione di incendi specifici come quelli di origine elettrica o da sostanze infiammabili. Due tecnologie sono presenti per la rivelazione di fiamma: la rivelazione ad ultravioletti, la rivelazione di infrarossi. Agendo ognuno in uno specchio d’irraggiamento, queste due tecnologie possono anche essere combinate per ottenere un campo di rivelazione più ampio.
È realizzata nella maggior parte dei casi da rivelatori puntiformi di calore, dotati di termoresistenza. Questi rivelatori possono rivelare fenomeni quali l’aumento di temperatura o una soglia di temperatura statica. Considerata la meno precoce di tutte, la rivelazione termica presenta lo svantaggio di essere l’ultimo fenomeno provocato da un incendio: il calore. Tuttavia possiede il vantaggio di poter essere installata in ambienti polverosi o sottoposti a correnti d’aria.
Nonostante non possano essere classificati tra i rivelatori d’incendio, possono rivelarsi un complemento efficace nella gestione del rischio incendio. In modo particolare per la rivelazione di gas esplosivi. I rivelatori di gas tossici (CO, CO2) concorrono entrambi ed in modo utile per la sicurezza delle persone.